La scorsa settimana ho visitato l’azienda “Saio” ad Assisi, uno spazio grande 20 ettari ricoperto da vigneti e oliveti, in cui la famiglia Mencarelli produce i suoi buonissimi vini (e non solo). Percorrendo la lunga distesa di vigneti, mi sono imbattuta nei cartelli esplicativi che hanno il compito di guidare i clienti lungo tutto il percorso.
Il titolo di ogni singola segnaletica è: Curriculum “VITE”. Ho sorriso molto per questo piccolissimo dettaglio quasi impercettibile in 20 ettari di terreno. Eppure, la famiglia Mencarelli non ha voluto lasciare niente al caso. In questo caso, ovviamente, stiamo parlando di un microcopy-offline.
Il microcopy, soprattutto online, si trova dappertutto. Ti sarà sicuramente capitato di leggere piccole cose che ti hanno fatto sorridere o, semplicemente, sono riuscite a catturare particolarmente la tua attenzione. Ti sei sentito, per così dire, “coccolato” o “speciale“, quasi come se quelle parole fossero state scritte soltanto per te e non per un miliardo di utenti.
Sul sito di Costa Rica Bibione nella sezione in cui puoi selezionare le date di partenza e quelle di arrivo, è presente un microcopy – “Andrai via (a malincuore) il” – sorprendente. Questa piccolissima frase è in grado di farti avvertire tutta la bellezza del luogo che sceglierai di visitare, ti fa assaporare anticipatamente un pezzo di malinconia senza neanche averci messo piede. E questa sensazione qui – se sei un indeciso – aiuterà a schiarirti le idee spingendoti a prenotare la tua vacanza.
In altre parole, il microcopy è quel dettaglio che – ovviamente – fa la differenza. Dopotutto è così che si fa quando vuoi prenderti cura di qualcuno: ti occupi anche delle piccole cose. Perché il fine ultimo di un brand è riuscire a far vivere ad altri esperienze.
Esperienze che nascono dai prodotti.
Prodotti che sono “custodi” di storie.
Storie che sono il motore di ogni singola azienda.
Un’azienda che dovrebbe SEMPRE tirar fuori la sua anima.